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L’Italia e la monarchia

Nel 1848 gli Stati italiani, ancora assolutistici, furono costretti a concedere Statuti ispirati alle Costituzioni francesi del 1814. Lo Statuto aveva la natura di una Carta concessa ai sudditi dal Re, che diventa il rappresentante di tutti e tre i poteri dello Stato. Il Re esercitava il potere legislativo con le due Camere e aveva il compito approvare la legge deliberata dal Parlamento, inoltre, era titolare esclusivo del potere esecutivo.

In linea con la Costituzione francese, lo Statuto prevedeva l’uguaglianza dei cittadini dinnanzi alla legge; questa concessione venne limitata quasi subito dall’attribuzione alla legge del potere di prevedere eccezioni a tale godimento. Ad esempio, il diritto di voto venne ristretto esclusivamente alla classe benestante al punto che, nel 1882, solo il 2% della popolazione aveva il diritto al voto.

Periodo Giolittiano

In questo periodo iniziano ad attenuarsi alcuni tratti autoritari dello Statuto e furono introdotte importanti modifiche, tra le più importanti: il suffragio universale maschile nel 1912. Venne riconosciuto il diritto di associazione e venne attuato un potenziamento dell’indipendenza del potere giudiziario.

Il regime fascista

Durante il regime fascista la legge riconosceva per la prima volta il potere del governo di adottare atti con forza di legge: i decreti legge. I decreti legge, nel loro intento originario, furono istituiti per permettere un intervento tempestivo del Governo in caso di necessità e urgenza e non avrebbero dovuto rappresentare, in nessun modo, il normale iter legislativo.

Dopo il delitto Matteotti (1924) i partiti vennero soppressi mentre il Gran Consiglio del Fascismo divenne un organo statale.

La caduta del fascismo e la nascita della repubblica

Il 25 luglio del 1945 il Gran Consiglio del fascismo vota un ordine di sfiducia nei confronti di Mussolini invitando il Re a prendere il comando. Mussolini viene immediatamente arrestato. Durante l’armistizio dell’8 settembre 1943 l’esercito tedesco invade il Regno di Brindisi e Salerno, Mussolini scappa dal carcere e fonda la Repubblica sociale Italiana (RSI). I partiti antifascisti istituiscono il CLN (Consiglio di Liberazione Nazionale) che stipulò un primo compromesso con la monarchia: il 25 giugno del 1944 fu redatta la prima Costituzione provvisoria.

Il 2 giugno e il suffragio universale

Il 2 giugno del 1946 furono chiamati a votare, per la prima volta, i cittadini italiani di entrambi i sessi per scegliere la forma di Governo. La Repubblica vinse con 12.718.641 contro i 10.718.502 per la monarchia. La Costituzione definitiva entrò in vigore per la prima volta il primo gennaio del 1948.