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IL CUBISMO

Parigi è un universo cosmopolita con artisti di diversa ispirazione e da qui nasce una ricerca sul volume e sulla forma che porterà Picasso e Braque a mettere a punto un originale linguaggio pittorico: il cubismo.

L’inizio di questa rivoluzione pittorica può essere fissato al 1907 quando Picasso realizza Les Demoiselles d’Avignon. Si giunge a una completa scomposizione geometrica delle forme e dello spazio; l’immagine è ricostruita attraverso frammenti di visioni da diverse angolazioni.

l cubismo ha diverse fasi: analitico e sintetico. Nel cubismo analitico il colore non è vivace e le forme sono scomposte fino a diventare strutture semplificate e quasi astratte; gli artisti in questa prima fase ripudiano la spazialità. Le figure si solidificano in strutture plastiche, geometriche e bidimensionali. I colori più usati sono grigi, beige e ocra. L’opera non imita più la realtà e sembra raggiungere un livello che sfiora l’astrazione. Nel cubismo sintetico Picasso introduce nell’opera frammenti di materiali extra pittorici come carte colorate, giornali, corda creando una specie di collage inoltre le forme sono più semplici e il colore è più acceso e brillante. Il cubismo si arricchisce di varie declinazioni; alle soluzioni di Picasso e Braque per esempio si affiancano implicazioni simboliste della Sezione aurea e dell’Orfismo. Duchamp e Delaunay sono accomunati dall’interesse per le qualità simboliche, espressive e dinamiche del colore e per l’elemento orfico identificato nell’irrazionalità della componente spirituale e nelle sue implicazioni mistico magiche.

PICASSO

Nasce a Malaga nel 1881 e vive da bohemien nei circoli di giovani artisti, musicisti e scrittori. Nella sua pittura convivono l’aspirazione classica, il simbolismo e un realismo accentuato in funzione patetica ed espressionista. Tra il 1901 e il 1904 le sue tele sono dominate da toni scuri di blu freddo e lugubre, questo periodo viene definito blu e ritrae spesso figure di emarginati. Dal 1905 l’espressività dei suoi personaggi si fa più distaccata mentre i colori diventano caldi e luminosi e questo periodo è definito rosa. L’influenza dell’arte primitiva e di Cézanne indirizzano la sua ricerca alla scomposizione della figura, ciò che avviene in Les Demoiselles d’Avignon che consacra Picasso il capo dell’avanguardia. Insieme a Braque elabora la fase analitica e poi sintetica del cubismo con l’inserimento di ritagli di carta ossia i collage o con un disegno meno frammentato. Traduce anche in scultura la scomposizione cubista e sperimenta nei quadri l’inserimento di oggetti tridimensionali.

Picasso collabora poi con la compagnia di balletti russi e la segue fino in Italia dove rimane impressionato dall’arte romana che lo porta ad un ritorno di aspirazione al classico e alla grazia del periodo rosa. Picasso unisce soluzioni pittoriche apparentemente inconciliabili tra loro come il ritorno al classicismo con ricadute cubiste. All’EXPO del 1937 espone Guernica in cui rappresenta gli orrori della guerra dando espressione ai propri ideali repubblicani. Successivamente conduce con grande libertà sperimentazioni su nuovi materiali.

OPERA – SALTIMBANCHI olio su tela, 212×229, Washington

E’ un dipinto del periodo rosa e domina una visione nostalgica e pacata. Gli arlecchini e i saltimbanchi che dominano il periodo rosa sono una rielaborazione dei personaggi della commedia dell’arte e degli acrobati di strada che sono figure simboliche della miseria e dell’isolamento dell’artista nella società borghese. Picasso si auto identifica con il personaggio di arlecchino e articola il gruppo delle 5 figure principali imitando la disposizione delle dita della propria mano. I personaggi sembrano chiusi in una dimensione quasi animale. Il rosa che è il colore legato alla vita è un elemento simbolico letteralmente viscerale che esprime la sofferenza interiore dei personaggi.

OPERA – LES DEMOISELLES D’AVIGNON olio su tela, 243×233, MOMA NY

Il titolo identifica il soggetto come una scena di postribolo nella malfamata via d’Avignone a Barcellona. Nel dipinto sono poste le principali questioni pittoriche di Picasso e Braque. Nella costruzione del disegno vengono roviesciati i canoni della prospettiva geometrica; ogni figura sembra essere resa con la combinazione di vedute prese da diversi punti d’osservazione. A sinistra ci sono tre figure i cui occhi sono frontali mentre i nasi di profilo. Le due figure di destra sono ridotte a piani elementari che derivano dalla scultura africana infatti i volti sono sostituiti con maschere tribali. Le fonti figurative per questi nudi sono complesse e variamente intrecciate: dal primitivismo, a Gauguin, alle scene orientali, alle Bagnanti. L’opera suscita reazioni negative ma innesca anche la nascita dell’avanguardia del Cubismo. E’ un’opera aperta che non ha necessità di compimento ma si basa su una costante sperimentazione ed evoluzione.

OPERA – BICCHIERE, CHITARRA E BOTTIGLIA olio su tela, 65×53 MOMA NY

In quest’opera si passa dal cubismo analitico a quello sintetico con la mediazione del collage; le superfici sono bidimensionali, le stesure opache e uniformi e con bianco nero e grigio. La chitarra è rappresentata a pezzi, la cassa ha tre profili come se fosse una sagoma intagliata a ricalco. Il bicchiere fetta l’ombra sul piano d’appoggio. La bottiglia bianca ricorda un disegno infantile. Come se Picasso voglia rappresentare una delle strutture in cartoncino incollato infatti ci sono anche degli inserti di collage con grandi lettere. Gli oggetti reali raffigurati hanno perso la loro presenza tattile e sono diventati collage.

OPERA – GUERNICA olio su tela, 349×776, Madrid

In Spagna tra il 1936 e il 1939 c’è la guerra civile che provoca molti morti e il governo repubblicano viene rovesciato a opera di Francisco Franco che con l’appoggio di Hitler e Mussolini instaura una dittatura. Nel gennaio del 1937 il governo repubblicano invita Picasso a realizzare una grande opera da collocare nel padiglione della Spagna all’EXPO. Il soggetto del dipinto è suggerito all’artista dalla notizia di un bombardamento alla cittadina di Guernica da parte dell’aviazione nazista che provoca molti morti e un enorme sdegno nell’opinione pubblica mondiale. Picasso si mette al lavoro osservando le fotografie del massacro. La tele è un esempio di pittura civile ed è una protesta contro tutte le guerre del mondo evocando i dolori e i lutti generati dalla violenza. Non celebra il trionfo del vincitore ma le vittime offese e straziate dalla violenza dell’oppressore. Realizza tanti disegni preparatori e 6 versioni successive. Picasso abolisce i colori, usa solo bianco nero e i grigi che si adattano ad esprimere i concetti del lutto, del dolore e della morte. Da sinistra a destra si riconoscono: una donna disperata con in braccio il bambino morto, un toro con gli occhi spalancati, un soldato morto in primo piano che tiene una spada spezzata e un fiore, un cavallo con la lingua che sembra una lama, una luna che è una lampadina elettrica come se fosse un grande occhi aperto nel cielo della notte, poi c’è una figura femminile che si sporge da una finestra con una lampada a petrolio e un’altra donna che ha il seno scoperto e fugge verso sinistra, dietro c’è una casa in fiamme e una figura a braccia levate che si contorce dal dolore. La scena è ambientata in un luogo indefinito e lo spazio sembra esplodere rendendo incerta ogni distinzione tra interno ed esterno. L’atmosfera è cupa e di straziante dolore. La composizione è triangolare, il vertice è la lampada a petrolio mentre i vertici laterali sono il braccio del soldato caduto e il piede della donna in fuga. Le dimensioni del dipinto coinvolgono lo spettatore sia fisicamente che psicologicamente. Al debutto riscuote un’accoglienza controversa; ci furono polemiche e la tela ebbe un lungo percorso fino al 1981 quando con le ripristinate libertà democratiche tornò in terra spagnola.

OPERA – DONNA CHE PIANGE, colore ad olio, 60x49cm, Londra

La donna nell’opera è l’amante di Picasso, una donna che Picasso ha rappresentato in numerose tele. La stessa figura infami c’è anche in Guernica, è quella urlante sulla sinistra del dipinto.

La sua amante, dipinta in questo modo non è altro che la rappresentazione della donna secondo una personale visione profonda e non superficiale da parte di Picasso.

Il quadro è di matrice cubista. La scomposizione della figura, caratteristica prettamente cubista, qui è l’aspetto principale ma nonostante questo, il soggetto non è stato alterato in modo tale da renderlo irriconoscibile. I colori utilizzati per questo lavoro sono il blu, il giallo, il rosso, il verde ed il nero; queste tonalità, sono molto riportate su tela in modo deciso e netto, ricordando molto anche alcuni lavori di Herni Matisse.